Disturbi posturali: un interessante punto di vista

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Disturbi posturali: un interessante punto di vista

Una postura non simmetrica è quasi certamente associata ad alcuni tipi di dolori e disturbi posturali. Abitudini posturali scorrette con conseguenti correzioni facili e risolutive in pratica non esistono. Molte delle cosiddette “CATTIVE POSTURE” sono solo in realtà abitudini ergonomiche non simmetriche e scorrette che non sfociano in un problema posturale in tutte le persone. Molte di esse tuttavia sembrano essere particolarmente vulnerabili alle problematiche legate ai disturbi o disordini posturali con una conseguente inevitabile sintomatologia dolorosa ad accompagnarli.

Probabilmente ciò accade perché molti elementi di una scorretta postura asimmetrica vengono a sommarsi tra loro nel tempo creando così un adattamento biologico a lungo termine estremamente difficile da cambiare.

Quando si parla di postura, spesso le persone la associano ad una serie di ipotetici modi di dire quali: star su bene diritti, stare seduti bene,… Quasi nessuno però sa esattamente come si mettono in pratica correttamente.

Col termine di postura si intende la posizione del corpo nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei. La postura corretta altro non è che la posizione più idonea del nostro corpo nello spazio per attuare le funzioni antigravitarie con il minor dispendio energetico sia durante la deambulazione che in stazionamento; ad essa vengono a concorrere vari fattori, neurofisiologici, biomeccanici, emotivi, psicologici e relazionali, legati anche all’evoluzione della specie. Proprio per questo motivo la postura di un individuo è frutto del vissuto della persona stessa nell’ambiente in cui vive, influenzato anche da stress, traumi fisici ed emotivi, posture professionali scorrette ripetute e mantenute nel tempo, respirazione scorretta, squilibri biochimici derivati da una scorretta alimentazione, ecc..

Esistono degli standard di riferimento ai quali ognuno di noi può essere collocato. Ognuno di questi modelli, tanto più si discosta da quello ideale tanto più il fisico si predisporrà ad eventuali problematiche dolorose legate agli squilibri muscolo scheletrici. A questo proposito più ci si avvicina ad un allineamento ideale, tanto minore sarà l’impegno muscolare a contrastare la forza di gravità e minore sarà anche lo squilibrio muscolare, diminuendo così in modo sensibile il rischio di causare problematiche muscolo-scheletriche legate ad esse.

Cercare di correggere una postura sbagliata non è l’unica arma da poter utilizzare in queste situazioni. Infatti oltre a cercare di correggere gli atteggiamenti posturali errati con l’aiuto e la consulenza di uno specialista esperto quale il fisioterapista è possibile, ma è inoltre doveroso migliorare l’attività fisica, scegliendo uno sport o un’attività fisica che piaccia (in modo da farne diventare una buona abitudine) e che richieda soprattutto coordinazione. Tutto ciò può portare in breve tempo a cambiamenti positivi quali, miglioramento dell’umore, stabilizzazione dello stato emozionale e probabilmente sensibilizzazione dello stimolo doloroso.

dott. Andrea Lazzari

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